Trama: In un mondo alternativo in cui l’alchimia è considerata una scienza, Edward ed Alphonse Elric, due fratelli che fin da bambini dimostrano grandi capacità in questa disciplina, tentano una trasmutazione umana, cioè di riportare in vita la madre morta di malattia. L'aver tentato di sconfinare in ambito divino però causerà la perdita del braccio destro ad Edward e dell'intero corpo ad Alphonse, il quale riuscirà a salvarsi in extremis grazie ad Ed che legherà l'anima del fratello ad un'armatura in cambio della sua gamba sinistra, nel pieno rispetto della
Legge dello Scambio Equivalente, fondamento principale dell'alchimia. Inizia così il viaggio dei due fratelli per scoprire come riottenere i loro corpi.
Ciò che avete appena letto rappresenta solo la millesima parte di una trama molto più complessa di quanto ci si possa aspettare o immaginare. Andando avanti, infatti, non riguarderà solo la ricerca dei fratelli Elric per riottenere i loro corpi, ma diventerà molto più articolata perché coinvolgerà la vita di un intero paese e di moltissimi altri personaggi.
Questo mondo scorre seguendo delle leggi che riusciamo a malapena ad immaginare. Comprendere quel flusso, scomporlo e poi di nuovo ricomporlo: questa è l'alchimia
Fullmetal Alchemist attualmente è il mio manga preferito e uno dei motivi è perché nella storia tutto è collegato. Qualsiasi evento, anche quello che sembra il più insignificante, fa parte di qualcosa di più grande. Potrebbe capitare, ad esempio, che un episodio accaduto nel primo volume, del quale si pensava “chiuso il discorso”, venga rinominato nel 15esimo o 20esimo e si scopra che in realtà non era come si credeva che fosse! Lo stesso vale per i personaggi: sono tutti implicati! E se dico tutti, intendo proprio tutti! NON SI SALVA NESSUNO!

Confesso che il primo volume non mi aveva convinto, ma per fortuna non ho interrotto la lettura e dopo pochissimi numeri mi sono ritrovata ad esserne conquistata al 100%! Hiromu Arakawa, l’autrice, è veramente in gamba, riesce a rendere ogni volume più bello del precedente, senza far diventare i toni troppo seri o troppo comici, mantenendo un equilibrio fra scene commoventi e scene divertenti, e facendo proseguire la storia in un crescendo continuo, tenendo sempre viva l’attenzione con nuove rivelazioni. A differenza di altri che si regolano in base alle vendite, rovinando la storia con stupidi allungamenti di brodo, sono sicura che lei sapesse già dal principio dove andare a parare, altrimenti non si spiegherebbero tutti gli intrecci! Qualsiasi cosa è davvero curata nei minimi particolari: l’introspezione dei personaggi, i dialoghi, il modo in cui si svolgono e sono disegnare le scene… tutto quanto! Non riesco davvero a trovare difetti!

Lo stesso vale per l’anime, del quale esistono due versioni: la prima (che non ho ancora visto) è una storia che segue il manga solo fino all’ottavo volume, ma poi prende una direzione completamente diversa; la seconda, dal titolo Fullmetal Alchemist: Brotherhood, tranne per l’episodio pilot totalmente inventato, segue fedelmente l'opera originale. È stato cambiato solo l'ordine di alcuni avvenimenti, ma la storia, le sue atmosfere e quello che vuole comunicare non sono stati minimamente manomessi. Anche il character design è identico a quello dell’autrice e le musiche della colonna sonora si sposano benissimo con le scene da lei disegnate. Insomma, se non potete recuperare il manga per problemi economici fiondatevi sulla nuova versione dell’anime senza alcuna esitazione! Se vi preoccupa il genere, vi assicuro che non è il classico shounen (manga per un pubblico giovane maschile), c’è azione, sì, ma fa solamente da contorno ad una storia che secondo me è in grado di emozionare tutti: grandi, piccoli, ragazze e ragazzi.

Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore. In alchimia è chiamato “Il Principio dello Scambio Equivalente”. A quel tempo noi eravamo sicuri che fosse anche la verità della vita.
Invece il mondo reale è imperfetto e non esiste una legge che sia davvero in grado di spiegare tutto quanto.
Eppure noi continuavamo a credere che l’uomo non possa ottenere niente se non paga un prezzo.
Sicuramente la sofferenza che abbiamo patito è stata il prezzo che abbiamo pagato per ottenere qualcos’altro, e sono certo che chiunque si dia da fare, impegnandosi e faticando, in cambio può ottenere qualche cosa.
Il Principio dello Scambio Equivalente non è il principio che regola il mondo, è soltanto la promessa che ci siamo fatti io e mio fratello, fino al giorno in cui ci rivedremo!
(Alphonse Elric)